“Fermiamo la devastazione della natura in Appennino centrale!”: Salviamo l’Orso lancia una nuova campagna di raccolta fondi

Salviamo l’Orso ONLUS – associazione per la conservazione dell’orso bruno marsicano – opera in Appennino centrale (in Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria e Marche) per garantire un futuro alla residua popolazione di orso bruno marsicano ridotta a circa 60 esemplari e ancora a rischio concreto di estinzione.

Chi ci conosce (www.salviamolorso.it) sa che siamo impegnati ormai da 9 anni in una serie di azioni concrete per favorire la convivenza tra orso e comunità rurali nei borghi appenninici. Famose sono le “Bear Smart Communities” (Comunità a Misura d’Orso) che abbiamo creato in alcuni comuni dell’Alto Gizio, della Valle Roveto e dell’Alto Molise. Queste attività sono finanziate con le donazioni dei nostri soci e di alcune fondazioni estere. Consistono nella prevenzione dei danni da orso (installazione gratuita di recinti elettrificati e di porte e pollai a prova d’orso), nella diffusione della corretta gestione dei rifiuti organici e nella comunicazione per la convivenza uomo-orso rivolta agli abitanti di questi territori.

Queste attività, seppur fondamentali per ridurre le interazioni negative ed evitare che gli orsi cadano vittime di rappresaglie indiscriminate (quali uccisioni con il veleno, con i lacci, a colpi di arma da fuoco), non sono sufficienti a garantire un futuro migliore per la specie. Altre cause la minacciano gravemente, prima tra tutte il consumo del territorio attraverso la distruzione del suo habitat, dovuto in primis allo sviluppo sconsiderato dei bacini sciistici in Appennino, che alcune Regioni portano avanti ormai da qualche anno (da Passo Lanciano a Gamberale, da Ovindoli-Magnola al Gran Sasso, da Campitello Matese a Roccaraso, dal Terminillo al Monte Catria), e di nuove infrastrutture stradali che creerebbero ulteriore frammentazione.

Contro questi tentativi di cancellare gli ultimi angoli di natura selvaggia dell’Appennino, Salviamo l’Orso ha incaricato un team di 3 avvocati per contrastare sul piano legale, a colpi di ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, questi progetti insostenibili e devastanti per l’orso marsicano e le nostre montagne. I costi amministrativi e dei nostri legali sono stati fino ad oggi coperti grazie ai nostri soci. Tuttavia, il moltiplicarsi degli impegni su un vasto territorio e il parallelo aumento delle cause che stiamo intentando, tra cui quella vittoriosa sulle responsabilità oggettive dell’uomo che nel 2014 uccise un orso a colpi di fucile a Pettorano sul Gizio (AQ), ci costringerebbero a scegliere quale delle due battaglie che stiamo combattendo dobbiamo limitare o addirittura abbandonare.

Noi non vogliamo rinunciare a nessuna delle due! Infatti, mentre continuiamo a finanziare le attività di prevenzione dei conflitti in cui siamo impegnati ormai da fine Marzo e che hanno carattere di urgenza, abbiamo bisogno del vostro aiuto per continuare a contrastare nei tribunali l’attacco alle nostre montagne.

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