A tutte le associazioni e a tutti i volontari dal CSV Abruzzo.
In questi giorni il coronavirus ha reso evidente la presenza tra noi ed in noi di una malattia di cui siamo, come accade per il virus, al tempo stesso portatori e vittime: la malattia di un esasperato individualismo per cui l’altro, quando non strumentalmente necessario ai miei scopi, è un ostacolo da evitare se non addirittura da eliminare dalla nostra vita. In questo trionfo dell’egoismo, del riesco a farcela da solo perché sono il migliore, l’altro non è più un bene per me. Contemporaneamente questi giorni ci stanno facendo scoprire che il Risorto è presente tra noi e lo vediamo nella rinascita dell’umano che riemerge nei nostri discorsi, nei nostri gesti. Se guardiamo a questo fiume di umanità e di amore per gli altri che viene trasmesso dal personale sanitario, dalle forze dell’ordine, da tutti i lavoratori che sono all’opera fuori dalle loro case, spesso senza potervi neanche rientrare, da tutti i volontari ovunque impegnati a rispondere, come si può, al bisogno crescente di aiuto, dai gesti compassionevoli di chi accompagna nell’ultimo viaggio chi non ce l’ha fatta.
E’ come sentirsi perdonati, come sentirsi veramente fratelli, insomma è davvero Pasqua, con tutto il portato di stupore che suscita in noi, come vediamo nel quadro del Mantegna, il fatto, non spiegabile con la sola ragione, della resurrezione del Cristo, che diviene carne viva attraverso un pezzo di umanità ritrovata che nella sofferenza e nella fatica si riscopre piena di speranza e di certezza.
Mai come in questa Pasqua stiamo toccando con mano la Sua presenza. La Resurrezione che vive nei nostri cuori si rende presente attraverso i gesti e gli sguardi carichi di passione per l’umano.
Auguriamo a tutti noi di essere sempre più strumenti di questa rinascita dell’umano.
Buona Pasqua,