Prosegue il dibattito fra la Fiab dell’Aquila (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) e l’Amministrazione Comunale in merito al percorso ciclopedonale di via delle Fiamme Gialle con una lettera aperta all’Assessora alla Mobilità Paola Giuliani, che pubblichiamo di seguito.
Gent.ma Assessora alla Mobilità del Comune dell’Aquila Avv. Paola Giuliani,
Abbiamo letto la Sua risposta a mezzo stampa (leggi qui) riguardo il nostro commento sul percorso ciclopedonale di via delle Fiamme Gialle. Recepiamo con sorpresa il Suo invito finale a un dialogo aperto: oltre ad aver già acquisito di recente i dettagli dai tecnici del suo ufficio, già l’anno scorso abbiamo richiesto ufficialmente l’istituzione del Tavolo Permanente sulla Mobilità proprio a questo scopo, ricevendo un rifiuto per le vie brevi e nessuna risposta scritta ufficiale.
L’intento del Tavolo sarebbe proprio quello di far incontrare periodicamente tutti gli attori coinvolti nella pianificazione della mobilità urbana, comprendente non solo il settore di Sua competenza, ma anche altri settori comunali strettamente e necessariamente legati (ad esempio opere pubbliche, ricostruzione, ambiente, ecc.), enti del territorio (AMA, TUA, ecc.) e i numerosi comitati e associazioni di cittadini che si occupano di questi aspetti da vari punti di vista. Non a caso, i nostri comunicati sono indirizzati oltre che a Lei e alla stampa, anche a tutti questi altri soggetti menzionati, nonché a singoli cittadini che hanno sottoscritto la newsletter.
Constatiamo che non ha risposto nel merito delle nostre critiche principali al progetto in questione, ovvero
1) che si è optato per una soluzione che non accontenta né pedoni né ciclisti
2) che è un intervento avulso da qualsiasi contesto, come ad esempio i vicini centri abitati di Pettino, Coppito, Cansatessa, l’Università e i siti archeologici di Amiternum e S. Vittorino.
La risposta elusiva non fa quindi che confermare l’impressione generale, tra l’altro già esternata dalla nostra associazione due anni fa al primo annuncio di questo intervento, ovvero che la concezione e l’impostazione di questi e di altri interventi dell’amministrazione sia portata avanti a compartimenti stagni, senza alcuna visione del contesto e dei collegamenti tra i vari punti di interesse, in una logica ormai dimostratasi arretrata e perdente di una serie di luoghi mono-funzionali, distaccati e distanti tra loro, raggiungibili prioritariamente solo con auto privata e senza nessun reale potenziale beneficio né sulla ricucitura del martoriato tessuto socio-economico urbano né sullo sviluppo turistico.
Le nostre posizioni, sempre costruttive, corredate dai dati e mai ideologiche sono anche frutto della nostra esperienza italiana ed internazionale: siamo nel board dell’European Cyclist’s Federation a cui aderiamo da molti anni e siamo coordinatori per l’Italia di Eurovelo, la rete cicloturistica europea di ben 90.000 km. Inoltre la legge italiana n. 2 del 2018 sulla mobilità ciclistica ha adottato Bicitalia, la rete cicloturistica italiana mappata da FIAB in vent’anni di lavoro (volontaristico), che ora fa parte del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche.
A noi, come a molti altri, piacerebbe interloquire con i diversi settori del nostro Comune in un consesso unico, aperto e periodico, ma a quanto pare non ve n’è la benché minima intenzione.