Dall’Arci L’Aquila un no al piano europeo ReARM

L’Arci L’Aquila APS, da sempre attiva nella realtà cittadina nel promuovere la cultura della pace e della partecipazione popolare, non parteciperà alla manifestazione del 15 aprile.

“Per noi è prioritario in questo momento di smarrimento criticare fermamente il piano europeo di riarmo in discussione in questi giorni –afferma l’associazione in una nota– Non parteciperemo alla manifestazione del 15 aprile, pur consapevoli che gran parte delle persone che saranno presenti condividono con noi un’idea di Europa diversa da quella che si va profilando: un’Europa inclusiva, una casa comune che costituisca il presidio dei diritti e delle conquiste sociali che hanno caratterizzato la nostra storia europea, facendoci rinascere dalla tragedia della seconda guerra mondiale”.

Anche l’Arci nazionale, con un comunicato, è sulla stessa linea:

“Sostenere l’Europa solo sulla spinta emotiva rischia di trasformare un giusto sentimento in un sostegno incondizionato alle politiche di guerra che l’attuale Commissione Europea, d’intesa con gli Stati membri, sta portando avanti con scelte impressionanti, come quella di ieri con il piano ReArm.

La nostra comunità europea, quella della quale ci sentiamo pienamente parte, per la quale ci siamo sempre battuti affinché realizzasse i valori di Ventotene oggi non s’intravede.

Basta guardarsi attorno per scoprirlo amaramente, giorno dopo giorno, nelle politiche migratorie, nell’aumento delle diseguaglianze e delle povertà, nella nuova austerità, nella crescita delle paure e del razzismo, nell’avvento (neanche troppo improvviso) delle forze reazionarie e neonaziste.

La guerra è già nelle cose e il nuovo ordine mondiale fondato sul più forte e sull’accordo tra i più forti compone un quadro drammatico. E l’Europa non può stare a questo gioco. E neppure noi, convinti europeisti.

Crediamo che la priorità oggi sia un’altra: contrastare con una grande partecipazione europea il Piano europeo ReArm e sconfiggere conseguentemente quell’idea che si è imposta nel tempo nel nostro continente: “La Fortezza Europa”.

Questa è la priorità in questa situazione drammatica, questo è l’impegno che chiediamo alla piazza del 15 marzo e a tutte le forze politiche, associative, sindacali e di movimento, a chi parteciperà e a chi non parteciperà.”

“Qui, come altrove, –Conlude il comunicato di Arci L’Aquila– crediamo sia necessario costruire un ponte con chi, fuori o dentro quella piazza, condivide lo stesso impegno, per una Europa del disarmo e della sicurezza comune, umana, sociale ed ecologica”.