L’Aquila ricorda Alassane Nokho

Sport, musica e convivialità in ricordo di Alassane. Si può riassumere così l’evento organizzato all’Aquila domenica 11 settembre, in memoria del giovane senegalese Alassane Nokho, improvvisamente scomparso per una malattia lo scorso dicembre nel capoluogo abruzzese.

Alassane da tempo viveva all’Aquila ed era un tifoso dello United L’Aquila. Dopo la sua morte la squadra di calcio popolare ha deciso di organizzare una raccolta fondi per finanziare il ritorno della sua salma in Senegal.

Fu straordinaria la solidarietà che dimostrarono tanti aquilani e aquilane, ma anche società sportive e organizzazioni di tutta la regione. Centinaia di persone e associazioni che hanno contributo alla restituzione di Alassane alla sua famiglia e alla sua terra.

Per questo United L’Aquila, L’Aquila Soccer School, Fraterna Tau, Comunità 24 Luglio, VAS L’Aquila, Arci L’Aquila APS e Elena Residence hanno organizzato una giornata di ringraziamento di tutti i donatori e le donatrici presso il campo sportivo federale “Nicola Mancini” all’insegna dello sport, della convivialità, della solidarietà e dell’antirazzismo.

La giornata, oltre ad una serie di iniziative sportive, musicali e gastronomiche ha visto l’inaugurazione di una targa dedicata ad Alassane, che sarà donata al Federale e alla città insieme a un defibrillatore, simbolo di vita.

Ha presenziato alla manifestazione anche il padre di Alassane, Lamine, giunto per l’occasione dal Senegal, dopo un viaggio estenuante e imprevisti che non gli hanno impedito di esserci. Ci teneva moltissimo e, nonostante il dolore immenso per la perdita di suo figlio, il suo sguardo e la sua voce ci hanno insegnato che l’amore e la dignità solo i valori più grandi.

“Abbiamo pensato a una giornata interamente dedicata a Alassane e a chi ha voluto sostenere il suo ritorno in Africa – affermano gli organizzatori e le organizzatrici – lui era un esempio di inclusione sociale nella nostra città, dove aveva deciso di vivere, stabilendo qui le sue relazioni e i suoi interessi. L’Aquila può essere una città aperta e inclusiva, cerchiamo nel nostro piccolo di praticare questi valori attraverso le nostre attività”.