“Luco”, una mostra di arte contemporanea sul senso del sacro

La 729° Perdonanza Celestiniana in programma a L’Aquila ad agosto offre l’occasione per una riflessione sul senso del sacro e il suo significato nel nostro tempo. Ventitré artisti e artiste attivi/e sulla scena nazionale ed internazionale dell’arte contemporanea hanno esplorato ruolo e identificazione della sacralità in una società votata a vivere in velocità e che ha fatto della concretezza e del pragmatismo associati alla scienza, alla tecnologia e all’economia il suo perno, abbandonando, apparentemente, qualsiasi speculazione ed indagine di quel territorio sospeso tra visibile ed invisibile che ha alimentato la dimensione spirituale e filosofica di generazioni di intellettuali, teologi, mistici almeno quanto ha modellato e scandito la vita quotidiana individuale e collettiva di ogni comunità umana. Esiste ancora – e nel caso dove si colloca – il sacro al tempo dell’intelligenza artificiale, della comunicazione ossessiva e compulsiva dominata dalle informazioni e dalle immagini, in cui è sempre più sfumato e incerto il confine tra reale e virtuale?

Intorno alle declinazioni della sacralità e delle sue rappresentazioni, dei suoi riti e dei luoghi ad essa deputati si snoda LUCO una mostra diffusa promossa da F’Art Associazione per la promozione delle arti visive contemporanee, curata da Barbara Pavan e patrocinata dal Comune di L’Aquila, che inaugura nel capoluogo abruzzese sabato 5 agosto 2023 a partire dalle ore 18.

LUCO deriva dal latino lucus che in origine indicava una radura boschiva più esposta alla luce solare, come suggerisce l’affinità con lucēre (brillare, splendere), e che presso i Romani si identificava per estensione con il Bosco Sacro dimora di divinità e di potenze principalmente legate alla natura e di cui la toponomastica restituisce ancora oggi la traccia (Piediluco, Monteluco, Luco dei Marsi, ecc.).

Alla ricerca e all’approdo ad un ipotetico luco contemporaneo, un non-luogo che allude a uno spazio, a un tempo – reale o metaforico – o a una condizione dell’essere e dell’esperire è ispirato questo percorso espositivo articolato in tre sedi suggestive all’interno di edifici storici – il cortile di Palazzo Lucentini Bonanni in piazza Regina Margherita 7, la Galleria Italia in corso Vittorio Emanuele 79 e lo spazio espositivo di F’Art Gallery in via San Francesco di Paola 13 – che ospiteranno le opere e le grandi installazioni di Jacobo Alonso, Elizabeth Aro, Pietrina Atzori, Michela Cavagna, Cenzo Cocca, Carla Crosio, Barbara D’Antuono, Magdalena Fermina, Donatella Giagnacovo, Monica Giovinazzi, Anneke Klein, Clara Luiselli, Florencia Martinez, Miriam Medrez, Saba Najafi, Lucia Bubilda Nanni, Giulia Nelli, Federica Patera e Andrea Sbra Perego, Elena Redaelli, Beatrice Speranza, Giulia Spernazza, Elisabeth Tronhjem, Yukoh Tsukamoto.